HISTORIA BREVIS PARMAE

HISTORIA BREVIS PARMAE

Parma nasce come colonia romana nel 183 a.C. su un insediamento celtico (sorto a sua volta su insediamenti terramaricoli precedenti, databili al XVII-XIII secolo a.C.). I fondatori sono i triumviri M. Emilio Lepido, T. Ebuzio Caro e L. Quinto Crispino. In quel periodo la citta è abitata da circa 2000 persone e conosce un periodo di crescita notevole

 

La terra è fertile, si sviluppa l'allevamento di suini e ovini che danno una lana pregiata, tanto che proliferano le industrie di filatura, tessitura e tintoria. Le tracce dell'urbanizzazione romana sono ancora ben visibili. Innanzi tutto la via Emilia attraversa la città — in centro prende nomi diversi da via Gramsci a via D'Azeglio, da via Mazzini a via Repubblica —, poi, tutte le altre strade del centro storico, o almeno quelle più antiche, sono perpendicolari o parallele ad essa, secondo lo schema classico della centuriazione.

 

In questo periodo la città ha un teatro, un anfiteatro, le terme, una basilica e naturalmente un foro, proprio dove oggi sorge Piazza Garibaldi, che è ancora oggi il cuore di Parma.

Tempi più bui arrivano con le invasioni barbariche (V e VI secolo). Unni, Eruli e in seguito anche i Longobardi (570) — nel periodo intermedio che va dal 493 al 569, con Teodorico e il governo bizantino, la citta, che si chiamava Crisopoli perché custodiva la cassa militare, vive un periodo di ripresa —. In questi anni subisce saccheggi e devastazioni che le mutano i connotati.

 

Dopo il dominio dei Franchi, comincia l'egemonia dei vescovi, finché nel periodo della lotta per le investiture Parma è teatro di vicende particolarmente movimentate, di guerre intestine accesissime: nonostante sia una piccola citta, da vita a ben due antipapi: Onorio II (Cadalo, ricordato come gran peccatore in un capitello del Duomo) e Clemente III (Giberto da Parma).

 

II periodo Romanico regala a Parma capolavori artistici come il Duomo, opera di Wiligelmo e Lanfranco, il Vescovado , di cui reca una traccia dell'edificio delle origini (una parete che è la più antica della città in vicolo del Vescovado), il battistero di Benedetto Antelami, testimonianza del passaggio dal Romanico allo stile Gotico.

 

Ancora morte e paura portano nella città Federico Barbarossa e il nipote Federico II di Svevia, che addirittura progettava la totale distruzione di Parma e sognava la costruzione di una nuova città che avrebbe chiamato Vittoria. Sconfitto duramente dalle truppe delle citta antimperiali dei dintorni, nel 1248 desiste dai suoi propositi. L'altro grande periodo di fervore, arrivato dopo varie tribolazioni dovute a un continuo succedersi di battaglie e guerre per la supremazia tra i casati più importanti in quegli anni, è il Rinascimento. Due le figure di spicco: Grapaldo e Taddeo Ugoleto che, insieme ad altri umanisti, diffondono le nuove idee che in quegli anni infiammano gli stati italici.

 

Bisogna attendere l'inizio del Ducato per vedere Parma diventare una "piccola capitate", come ancora oggi viene definita. E' con il Papa Paolo III (Alessandro Farnese) — (già vescovo di Parma dal 1509 al 1534) — che inizia il periodo del ducato farnesiano. Dopo avere costituito il Ducato di Parma e Piacenza, infatti, lo "regala" al figlio Pier Luigi dando il via a due secoli di storia che cambiano profondamente la città.

 

Virginio Mazzotti  -

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